Tra le molte espressioni della versatilità enologica del Monferrato troviamo anche il vino Albugnano, ottenuto dalle uve Nebbiolo coltivate in quella piccola area limitrofa alla provincia di Torino. Una produzione di nicchia che deriva dai migliori versanti collinari di quattro comuni, ma che raggiunge peculiarità qualitative rilevanti anche nella versione Superiore, che si può ottenere con almeno 12 mesi di affinamento in botti di rovere.
Zona di produzione: l’intero territorio dei comuni astigiani di Albugnano, Pino d’Asti, Castelnuovo don Bosco e Passerano Marmorito.
Uve: Nebbiolo dall’85 al 100% (Freisa, Barbera e Bonarda fino ad un massimo del 15%);
Rese produttive:
Albugnano e Albugnano Rosato: massimo 95 quintali corrispondenti a 66,5 ettolitri ad ettaro;
Albugnano Superiore: massimo 85 quintali corrispondenti a 59,5 ettolitri ad ettaro;
Affinamento minimo richiesto ed immissione al consumo:
Albugnano Superiore: 12 mesi a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo alla vendemmia con una permanenza minima di almeno sei mesi in botti di rovere.
Titolo alcolometrico volumico minimo complessivo:
Albugnano e Albugnano Superiore 11,5% vol.; Albugnano Rosato 11% vol.
Colore da rosso rubino al granato più o meno intenso, sviluppa profumi delicati dal lampone alla fragolina di bosco e lievi note floreali e speziate, più complessi se affinato in botti di rovere. Secco, di buon corpo con lieve vena tannica, offre una buona persistenza gustativa.
Ottimo con i piatti di carne, la selvaggina di pelo e di piuma, ed i formaggi a media e lunga stagionatura.