Riconosciuta come Denominazione di Origine Controllata nel lontano 1970, la Barbera d’Asti ha conosciuto in tempi recenti i più interessanti sviluppi, concretizzatisi nel 2000 con l’inserimento in disciplinare di tre distinte sottozone, Nizza (dal 2016 DOC autonoma), Tinella e Colli Astiani, e nel 2008 con il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita, testimonianza del percorso di crescita imboccato.
Allevata sulle colline meglio esposte dell’astigiano e del Monferrato, la Barbera è vendemmiata solitamente nella seconda metà di settembre. Se in campo il processo produttivo è univoco, improntato come è alla ricerca della qualità, in cantina sono due le interpretazioni affermatesi. Accanto alla vinificazione in acciaio, che dà vita a vini più freschi ed immediati, si è sviluppato l’uso di barriques e botti, finalizzate a produrre la tipologia Superiore, maggiormente complessa e destinata a un consumo posticipato nel tempo. Seppur immediato e di facile beva, la Barbera d’Asti è un vino capace di attendere per anni il momento migliore per essere consumato.
La Barbera è tra i vitigni più rappresentativi del Piemonte ed interessa circa il 30% dei 43mila ettari di superficie vitata della regione. Originario del Monferrato, il vitigno è coltivato prevalentemente nelle province di Asti ed Alessandria, dove raggiunge la sua massima espressione nel Barbera d’Asti , vino che ha ottenuto la d.o.c. nel 1970 e la d.o.c.g. nel 2008.La Barbera d’Asti è un vino legato alle antiche tradizioni contadine, che ha saputo rinnovarsi per rispondere a esigenze e gusti diversi. Oggi rappresenta senza dubbio e forse più di ogni altro vino, un prodotto in continua evoluzione, che cresce seguendo le nuove conoscenze in campo viticolo ed enologico e che, per qualità e numeri, può essere proposto a un pubblico contemporaneamente curioso, esigente e vasto. A pieno titolo è considerato tra i più importanti vini rossi italiani e ottiene crescenti consensi a livello internazionale.
Zona di produzione: 116 comuni in provincia di Asti e 51 comuni in provincia di Alessandria;
Uve: Barbera: minimo 90%; altri vitigni a bacca nera, non aromatici, massimo 10 %;
Rese produttive: 90 quintali corrispondenti a 63 ettolitri ad ettaro per entrambe le tipologie;
Affinamento minimo richiesto ed immissione al consumo:
Barbera d’Asti: minimo 4 mesi a partire dal 1° novembre dell’anno di raccolta delle uve;
Barbera d’Asti Superiore: minimo 14 mesi a partire dal 1° novembre dell’anno di raccolta della uve con una permanenza di almeno 6 mesi in botti (di qualsiasi dimensione).
Titolo alcolometrico volumico minimo complessivo:
Barbera d’Asti: 12% vol.
Barbera d’Asti Superiore: 12,5% vol.
La versione Superiore, ottenuta da attente cure e selezioni delle uve in vigneto, è affinata in cantina per un periodo minimo di 12 mesi, durante il quale deve trascorrere almeno sei mesi in botti di legno, completato da un periodo di maturazione in bottiglia.Sono vini molto longevi, che si apprezzano anche dopo 10 anni di permanenza in bottiglia.
Il colore è rosso rubino, particolarmente intenso nel tipo Superiore, tende al granato con l’invecchiamento. Il profumo è intenso, vinoso da giovane, persistente: prevalgono la ciliegia, la prugna, le bacche scure, che evolvono in sentori di confettura e frutta sotto spirito, quindi note più o meno intense balsamiche, speziate e talvolta floreali; con la maturazione in legno sviluppa sentori di cannella, cacao e liquirizia. Al gusto risulta pieno, di grande calore ed armonia. L’affinamento regala complessità e ricchezza di tannini dolci e vellutati ed una lunga persistenza gusto-olfattiva.
Dalla vendemmia 2000, all’interno della zona di produzione, sono state delimitate tre aree di particolare pregio: NIZZA, TINELLA e COLLI ASTIANI, definite per legge “sottozone”. Attraverso identità territoriali delimitate e regole di produzione ancora più severe la Barbera d’Asti Superiore si arricchisce così di nuove proposte di qualità, riconoscibili già attraverso la menzione in etichetta. Dalla vendemmia 2014 la sottozona Nizza è diventata un vino a Denominazione di origine controllata e garantita.
Zona di produzione: l’intero territorio dei seguenti comuni: Costigliole d’Asti, Calosso, Castagnole Lanze, Coazzolo, Isola d’Asti (limitatamente al territorio situato a destra della strada Asti – Montegrosso);
Uve: Barbera dal 90 al 100% (Altri vitigni a bacca nera non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte fino ad un massimo del 10%);
Titolo alcolometrico volumico minimo naturale delle uve: minimo 12,50% vol.;
Rese produttive: massimo 70 quintali corrispondenti a 49 ettolitri ad ettaro;
Affinamento minimo richiesto ed immissione al consumo:24 mesi a partire dal 1° ottobre successivo alla vendemmia con una permanenza minima di almeno 6 mesi in botti di legno e di 6 mesi in bottiglia;
Caratteristiche dei vini al consumo:
Titolo alcolometrico volumico minimo complessivo: 13% vol.;
Acidità totale minima: 5 ‰;
Estratto secco netto minimo: 26 ‰.
Zona di produzione: l’intero territorio dei seguenti comuni: Azzano, Mongardino, Montaldo Scarampi, Montegrosso d’Asti, Rocca d’Arazzo, Vigliano. Asti, limitatamente alla circoscrizione Montemarzo e San Marzanotto Valle Tanaro ed Isola d’Asti e al territorio situato a sinistra della strada Asti-Montegrosso;
Uve: Barbera dal 90 al 100% (Altri vitigni a bacca nera non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte fino ad un massimo del 10%);
Titolo alcolometrico volumico minimo naturale delle uve: minimo 12,50% vol.;
Rese produttive: massimo 70 quintali corrispondenti a 49 ettolitri ad ettaro;
Affinamento minimo richiesto ed immissione al consumo: 24 mesi a partire dal 1° ottobre successivo alla vendemmia con una permanenza minima di almeno 6 mesi in botti di legno e di 6 mesi in bottiglia;
Caratteristiche dei vini al consumo:
Titolo alcolometrico volumico minimo complessivo: 13% vol.;
Acidità totale minima: 5 ‰;
Estratto secco netto minimo: 26 ‰.
La Barbera d’Asti Docg si presenta di colore rosso rubino, brillante e profondo, che con il tempo vira al granato. Al naso è intensa, vigorosa, alcolica. Le note vinose che la contraddistinguono in gioventù si accompagnano ad un ampio bouquet di frutti rossi, dapprima croccanti ed in seguito maturi, quali ciliegia, mora, lampone e prugna. La tipologia Superiore, grazie al suo passaggio in legno si arricchisce anche di note speziate, tipicamente di vaniglia e cacao, per dar evita ad un vino complesso.
In bocca è immediata, grazie ad un piacevole nerbo acido che ci prepara ad un vino asciutto ed intenso, di buona presenza nel centro bocca, dove il frutto si sposa ad una delicata nota floreale. Caratterizzata da una piacevole sapidità, la Barbera d’Asti si presenta rotonda e ben bilanciata nelle varie componenti organolettiche. Nella versione Superiore le sensazioni si fanno più complesse, con note di cioccolato, vaniglia e caffè che ben si sposano alla dolcezza del frutto, comunque presente.
Nel complesso la Barbera d’Asti, specialmente nella tipologia Superiore, si presenta come un vino intenso, complesso e persistente, equilibrato nelle sue componenti dure e morbide, in cui emerge una freschezza capace di rinnovare ogni assaggio, per questo unico e irripetibile.
Nella versione base accompagna egregiamente tutto il pasto. La versione Superiore si abbina ai piatti della grande cucina, ai piatti di carne, alla selvaggina di pelo e di piuma. Ideale con formaggi, in particolare se stagionati o erborinati.