La Barbera d'Asti secondo Steve Wildy

La cantina del ristorante aveva davvero tante referenze di Barbera d’Asti, ed io me ne sono rapidamente innamorato. In poco tempo è diventata uno dei miei suggerimenti prediletti. (Steve Wildy)

In qualità di Beverage Director del gruppo Vetri a Filadelfia e Wine Director della Vetri Cucina, Steve Wildy è considerato uno dei più importanti buyer di vino italiano negli Stati Uniti.

Certamente è uno dei sommelier più ammirati, famoso non solo per la sua conoscenza, che definirei enciclopedica, delle produzioni italiane ma anche per il grande amore che nutre per il vino, da ovunque provenga.
A lui rivolgiamo alcune domande sul suo rapporto con la Barbera d’Asti.

Steve, quale è stata la tua prima esperienza con la Barbera d’Asti?
Ho incontrato la Barbera d’Asti quando ho iniziato a lavorare in qualità di Wine Buyer al Ristorante Vetri, a Filadelfia. Era uno dei vini preferiti dallo chef e proprietario Marc Vetri. La cantina del ristorante aveva davvero tante referenze, ed io me ne sono rapidamente innamorato. In poco tempo è diventata uno dei miei suggerimenti prediletti.

Cosa ti piace della Barbera d’Asti rispetto ad altri vitigni italiani?
Per me la Barbera d’Asti è come un vestito che non sapevi di avere nell’armadio ma che, una volta scoperto, non ti toglieresti più di dosso. L’elemento che più la contraddistingue è la sua grande versatilità, che mi consente di proporlo in abbinamento a piatti e stili culinari ben diversi tra loro. Personalmente ritengo la Barbera d’Asti un vino veramente unico.

A proposito di cibo, la Barbera viene spesso definita “the ultimate food wine”, grazie alla sua freschezza, ai suoi aromi fruttati ed alla grande versatilità. Con cosa accompagneresti la Barbera d’Asti? Qual è il tuo abbinamento tradizionale preferito e quale quello “creativo”?
La Barbera d’Asti è perfetta con il tartufo, ancor più del Nebbiolo. Delicata ed al contempo ricca di note fruttate, riesce infatti a valorizzarne il profilo sensoriale. Inoltre la Barbera d’Asti mostra timidamente una terrosità che, quando incontra la salinità del tartufo, riesce ad esplodere appieno nel bicchiere. Spostandoci verso gli abbinamenti non convenzionali, io la Barbera d’Asti la vedo perfetta con del tonno crudo o del sashimi.

I tuoi clienti conoscono la Barbera d’Asti?
Si, sono sempre di più coloro che hanno familiarità con la Barbera d’Asti, anche se non tutti conoscono fino in fondo il potenziale e le caratteristiche di questa Docg.

La Barbera d’Asti nasce in Monferrato, una delle zone di elezione del vino piemontese. I tuoi ospiti riescono a collegare il Piemonte e la Barbera?
Limitatamente alla mia esperienza ti rispondo di si.

Cosa consiglieresti ai produttori di Barbera d’Asti che vogliono raggiungere sommelier e consumatori americani?
Penso che la chiave di volta per ogni regione del vino sia promuovere le storie dei produttori iconici e dei loro vini. I sommelier ed il pubblico americano sono infatti molto sensibili al mito pionieristico che i vini riescono a suscitare, a tutto vantaggio della ‘memoria’ collettiva. Questo è un processo al quale ho assistito più volte nel corso della mia esperienza, capace peraltro di favorire l’affermazione anche di produttori meno noti, trascinati dalle etichette e dai produttori simbolo della denominazione.