La nuova frontiera dell’esportazione vinicola in Europa? Il Belgio. Silenzioso, noto oltre confine per la sua corona e per poche altre cose oltre al cioccolato, eppure improvvisamente sede di una notevole crescita per i nostri vini. Questo nonostante un momento non felice per il Belgio e la sua economia interna.

Nonostante sia chiaramente un mercato molto vicino alla Francia per cultura, lingua e geografia (e ovviamente i vini francesi rimangono dominanti), l’Italia sta migliorando gradualmente negli anni bruciando numerose posizioni alla Spagna che invece ha subito un calo del 16%. Un miglioramento merito dei vini fermi in bottiglia, forza imprescindibile del Piemonte e in particolar modo del Monferrato. I fermi sono infatti in costante crescita nel tempo (un +8% annuo dal 2015 al 2020) mentre gli spumanti sono ancora poco apprezzati. E se in questo orizzonte il Veneto – forte del Prosecco, l’unico vino spumante capace di superare in forze i confini nazionali verso le Fiandre – è il capo fila, il Piemonte lo segue a strettissimo giro, surclassando anche la Toscana, che si ferma in terza posizione.

Un successo, quello dei rossi piemontesi e monferrini in Belgio, forte anche della trasversalità dei vini del territorio soprattutto in merito degli abbinamenti a tavola. Per capirlo con chiarezza, basta guardare alle tre ricette più famose di Bruxelles e dintorni.

Da dove si potrebbe partire se non dalle Cozze e patatine fritte, abbinamento tanto esuberante quanto famoso? Solitamente servite in un pentolino di ghisa, stufate e condite con aglio, cipolla e vino bianco, sono una vera e propria bandiera nazionale. Non disdegnerebbero assolutamente una Barbera giovane, con posa in acciaio.

E se è vero che nei paesi francofoni le zuppe sono un piatto forte, tipica del Belgio è il Waterzooi. Originariamente pensata a base di pesce, oggi è tradizionalmente preparata con la carne di pollo, a cui viene aggiunta l’immancabile panna. La freschezza necessaria a questo piatto gliela può dare, senza ombra di dubbio, un vino da uva Cortese.

Last, but not least, il piatto più corposo. A Bruxelles spopolano le pietanze a base di carne e il la ricetta più “elaborata” in assoluto è la Carbonade flamande, uno stufato di manzo o vitellone in farina, strutto e birra. Al calice? Niente di meglio che una Barbera d’Asti Superiore.