Il turismo enogastronomico si sta riprendendo dalla crisi post Covid. Le tracce digitali (come viene sottolineato approfonditamente nel Rapporto 2022 sul Turismo Enogastronomico dell’Associazione Italiana per il Turismo Enogastronomico presieduta da Roberta Garibaldi) che gli utenti, i turisti, lasciano nel web attraverso recensioni e post della più disparata maniera, sono positive. L’associazione, infatti, ha potuto analizzare questi dati digitali grazie alla collaborazione con la società The Data Appeal Company, riuscendo a scoprire che nel 2021 (l’anno analizzato per il Rapporto 2022), rispetto all’anno precedente la crescita ha superato il punto percentuale, attestandosi a +1,2%.

Analizzando le discussioni online, ma anche le tematiche su cui si concentrano i blog e i siti più quotati, è impossibile non notare come il tema enogastronomico sia centrale nelle discussioni sia degli italiani che, forse in particolar modo, dei turisti stranieri. Il dato è lapalissiano: ⅕ delle tracce della ricettività e un quarto di quelle relative alla ristorazione sono riconducibili a questo tema. Il cibo e il vino sono parte integrante della nostra cultura e questo è un mercato prolifico, in particolar modo se al semplice cibo o al semplice calice si accompagna una ricettività più ampia.

La soddisfazione espressa dagli utenti per la componente enogastronomia è mediamente elevata (84/100), e tende a crescere soprattutto tra americani e australiani. Il comparto ricettivo e ristorativo si allinea alla media, con alcune eccezioni: nei Bed & Breakfast e negli agriturismi il livello di soddisfazione super i 90 punti su 100, a conferma dell’attrattività di questa tipologia di offerta.

Non stupisce quindi che nell’anno preso in considerazione per quest’analisi, il 13% delle prenotazioni effettuate su Tripadvisor (portale di riferimento per l’analisi) sono state a tema enogastronomiche. Settore, quello in questione, superato solo dal 27% delle prenotazioni a tema culturale, per quanto riguarda l’Italia.

In particolar modo, le degustazioni e i tour in cantina detengono lo scettro delle preferenze con il 6%, mentre i corsi di cucina si fermano al 3.6% delle preferenze totali. Opzioni molto amate dagli italiani e dagli statunitensi, in primis, seguiti da svizzeri, tedeschi ed inglesi. E mentre i francesi sono particolarmente indirizzati verso i corsi di cucina, il vino è la tipologia di argomento catalizzatore capace di mettere d’accordo quasi tutte le nazionalità. In rapporto alle vendite totali, Piemonte ed Emilia Romagna spiccano su tutti: per entrambe il 44% delle prenotazioni totali sono state veicolate dal settore enogastronomico.

È in questo settore fondamentale che si inserisce una delle attività più recenti e sentite del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato. Ovvero il censimento di tutte le cantine associate che propongono attività legate all’enoturismo a vario titolo: dalle degustazioni in cantina al pernottamento, passando per tour guidati del territorio e passeggiate in vigna.

Sul sito istituzionale del Consorzio si sta implementando una sezione “Le Cantine” con un sistema di icone molto intuitive che suggerisce le diverse attività proposte all’enoturista.

Un servizio per l’utente che in pochi click potrà contattare la cantina e prenotare l’attività prescelta.