Barbera d’Asti e vini del Monferrato
verso il consolidamento di nuovi mercati
Il Monferrato del vino continua a guadagnare posizioni nei paesi del Nord Europa. I numeri diramati dal Gambero Rosso a proposito di queste aree confermano la crescita dell’export nazionale in generale: guardando alla sola Danimarca, per esempio, il valore del vino ha toccato quest’anno gli 88 milioni di euro, pari a un aumento percentuale del 6,5% rispetto al 2020, fissando così proiezioni che fanno presagire ulteriori possibilità di incremento nel prossimo futuro.
Già protagonista nella premiazione del Miglior Sommelier alla cerimonia della Guida Michelin Nordic Countries, che riunisce le massime eccellenze enogastronomiche di cinque Paesi (Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia e Islanda), il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato torna a raccontare le proprie denominazioni oltre i confini nazionali. Presente ai recenti eventi di Oslo e Copenaghen, quest’ultimo sviluppato appunto in collaborazione con Gambero Rosso, il Consorzio ha proposto masterclass dedicate alla Barbera d’Asti Docg nelle versioni base e superiore, promuovendo in primo luogo la grande versatilità della denominazione e le sue potenzialità di invecchiamento.
Il pubblico di riferimento è stato quello di operatori, importatori, sommelier e canale Horeca, che rappresenta certamente una delle principali strade di racconto e commercializzazione. All’evento norvegese focus rivolto anche al monopolio nazionale, organismo che gestisce una percentuale quasi totale delle importazioni.
«Tornare in presenza nei paesi del Nord Europa è un segnale importante per le nostre aziende, perché si tratta di riaprire spazi di promozione all’interno di mercati in crescita e che possono dare grandi soddisfazioni – dichiara Filippo Mobrici, Presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – La modalità d’azione dev’essere quella di farci conoscere direttamente in loco, dentro a mercati che consumano e che rivelano una buona capacità di acquisto. C’è grande attenzione alla Barbera d’Asti, fino a qualche anno fa trascurata, ma crescono anche il Nizza, il Ruché e il Grignolino».
Aggiunge Fabrizio Genta, Presidente dell’Associazione Barbera Agliano: «La nostra associazione, che negli ultimi anni ha avuto una relazione costante, in particolare, con il turismo norvegese grazie al Barbera Fish Festival, è un osservatorio che conferma la grande sensibilità del Nord Europa nei riguardi del nostro territorio. I visitatori stranieri sono tornati in grande numero sulle nostre colline, desiderosi di assaggiare la Barbera e di ascoltare le storie che ci sono dietro a ogni bottiglia. Ci sono tutti i presupposti per pensare che la strada intrapresa in questi anni possa consolidare ancora di più il legame con questi Paesi».
C’è convergenza di vedute, il sistema enoturistico del Monferrato ricomincia a guardare verso mercati vivaci e curiosi e il Nord Europa, come sta tornando a dimostrare attraverso i suoi eventi e le sue rinnovate attenzioni nei riguardi del made in Italy, rappresenta un riferimento virtualmente ottimo. Qui il Monferrato, territorio Patrimonio dell’Umanità Unesco, potrà esprimere a alti livelli le sue potenzialità di immagine e economiche e rinnovare la sfida dell’export, quota importante per un comparto come quello vinicolo, da sempre vocato all’internazionalità.
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Con oltre 66 milioni di bottiglie e più di 11 mila ettari vitati, pari a circa il 30% della superficie a Doc e Docg del Piemonte, il Consorzio tutela 13 denominazioni, 4 Docg (Barbera d’Asti, Nizza, Ruchè di Castagnole Monferrato e Terre Alfieri) e 9 Doc (Albugnano, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato e Piemonte).