Oltre la Barbera - Consorzio Barbera d'Asti e vini del Monferrato

La Barbera è un ponte, da cui prende avvio un’avventura dentro la storia, la terra, le persone ed i sapori di vini unici come Ruchè, Grignolino, Albarossa.

Bene, eccoci qua.

È difficile credere che siamo ufficialmente arrivati alla fine di questo viaggio illuminante, capace di lasciarti in bocca i profumi del vino, che ho iniziato mesi fa. Sarò per sempre grato al Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato per averlo reso possibile.

E, ironia della sorte, dopo essermi a lungo focalizzato sull’incredibile varietà di interpretazioni che la Barbera conosce nel Monferrato, dopo aver scritto e fatto video per un blog chiamato “My Name is Barbera”, mi appresto a finire il mio lavoro implorandovi di… esplorare qualcosa di diverso. Non la Barbera dunque, ma gli altri grandi vini prodotti nel Monferrato.

Questo è possibile innanzitutto perché il Monferrato si trova in Piemonte, una delle regioni vinicole più versatili di tutta Italia (e quindi una delle più versatili del mondo). Se vi dovesse venire in mente di scervellarvi, guardate la mappa delle Doc e delle Docg prodotte nel Monferrato. Vi trovereste davanti una intrecciarsi di produzioni, dove alcuni tra i più noti vini di tutto il Nord Italia si intrecciano ad altri meno noti ma assai promettenti.

La Barbera è senza dubbio la pop star dei rossi del Monferrato. Ma per gli amanti dei vini italiani, e più genericamente dei vini rossi che ben si sposano con il cibo, essa è qualcosa di più: è una vera e propria porta di accesso al Piemonte. La Barbera è un ponte da cui prende avvio un’avventura dentro la storia, la terra, le persone ed i sapori di vini unici come Ruchè, Grignolino, Albarossa.

E vi posso garantire che è tutto vero, perché è un’esperienza che ho personalmente vissuto (andate a dare un’occhiata agli articoli del blog, gente!). Ed è stata eccezionale. Il modo più veloce in cui posso riassumere Ruchè, Grignolino e Albarossa, è dirvi che se lo spavaldo Indiana Jones avesse mai bevuto del vino, lo avrebbe sicuramente scelto tra questi.

La domanda è allora questa: potranno mai Ruchè, Grignolino e Albarossa detronizzare la Barbera come ambasciatrice (in rosso) del Monferrato? Forse si, forse no. Certamente è improbabile che ciò avvenga a breve; i loro numeri non sono neanche paragonabili a quelli della Barbera d’Asti.

E questo, secondo me, è il grande vantaggio di queste uve così lontane dal mainstream. Come tutti i vini realmente unici, anche questi richiedono esplorazione, audacia e mente aperta. Sono gli adorabili anti-eroi dei vini rossi piemontesi. Sono bizzarri, rubano la scena e ci fanno innamorare di loro, nonostante un carattere determinato. E forse, aspetto ancora più importante, questi sono vini giusti per compiere avventure gastronomiche toste! Sono astuti, sorprendenti, capaci di cambiare direzione in un attimo (a me ricordano un po’ Indiana Jones, trasandato, con il cappello in testa e la frusta schioccante, non è vero?). Insomma, sono dei vini che richiedono del coraggio enoico.

Immagino già cosa alcuni di voi staranno pensando… “ma aspetta, non volevi che amassi la Barbera?” Ovvio che lo voglia. Il mio desiderio è che amiate la Barbera quanto la amo io… in realtà, non riesco a pensare ad alcun valido motivo per cui voi non dovreste amare la Barbera.

Ma ciò che sto provando a fare qui è di non lasciare che il vostro amore per il Monferrato si fermi alla Barbera. Se esplorerete le tante incarnazioni della Barbera del Piemonte, sarete senza dubbio felici. Ricordate però che il Monferrato non si esaurisce lì. Ignorate Ruchè, Grignolino e Albarossa, e vi perderete gemme nascoste, passaggi segreti, fantastiche scoperte che rendono l’esperienza ancora più completa e gratificante.

Quello che sto cercando di ottenere da voi è che non vi venga la voglia di fare i bagagli ed andarvene dal tempio del Monferrato solo perché avete trovato l’idolo d’oro della Barbera. Rimettetevi in cammino, con la frusta a portata di mano, e continuare ad esplorare. Dovete trovare il resto dei tesori che il Monferrato ancora cela. Il punto a cui voglio arrivare è che adesso voi siete degli avventurieri, quindi godetevi il viaggio, tenete sott’occhio il bottino, e pensate a qualche altra avventura, da fare di corsa, lungo i sentieri del Monferrato.

Salute!