AGEBA Recupero e valorizzazione del germoplasma antico del vitigno Barbera per l’adattamento al cambio climatico
Contesto
Il cambiamento dell’ambiente su scala globale è considerato attualmente come una delle più serie sfide ambientali, sociali ed economiche che il mondo si trova ad affrontare. Le attività agricole economicamente rilevanti, come la viticoltura, sono colpite dai cambiamenti climatici. Al fine di evitare effetti negativi in termini di resa, composizione e tipicità delle produzioni a forte identità locale, la viticoltura si deve in qualche modo adattare al cambiamento climatico. L’aumento delle temperature anticipa le fasi fenologiche ed aumenta il rischio di incorrere in danni da gelate primaverili, prolunga il ciclo vegetativo ed influenza la composizione dell’uva provocando alti contenuti di zuccheri, presenza di tannini aggressivi, bassi contenuti di acidi organici, di sostanza colorante e perdite di aroma. La coltivazione del vitigno Barbera e la produzione dei vini che ne derivano rappresentano non solo un elemento di natura economica del territorio, ma anche un patrimonio storico-culturale ed un fattore identitario del Piemonte. Nell’ipotesi di mantenere la coltivazione di Barbera nello stesso ambiente dove è presente da secoli si può intervenire adottando soluzioni di lungo periodo agendo sul piano genetico e, mediante soluzioni più flessibili di breve termine che ricadono nell’ambito della tecnica colturale.
Obiettivi
Contrastare o almeno mitigare gli effetti del cambiamento climatico ed i relativi impatti sul vitigno Barbera in quanto le alte, ed a volte estreme temperature del periodo estivo, causano un elevato aumento del titolo alcolometrico e una significativa caduta dell’acidità nei vini a base Barbera rendendo difficile da gestire la vinificazione e il consumo di prodotti troppo alcolici. Studiare e recuperare il patrimonio genetico di antichi ceppi di vitigni di Barbera, anche al fine di verificare la loro capacità di adattamento alle nuove condizioni climatiche dei periodi primaverili ed estivi.
Attività
Il Progetto pilota intende realizzare la selezione e lo studio di vecchi ceppi di epoca preclonale del vitigno Barbera, al fine di individuare piante che siano in grado resistere al cambiamento climatico in atto. Il seguente studio sarà incentrato sull’analisi del patrimonio genetico di tali “ceppi antichi” e sulla sperimentazione di tecniche colturali innovative utili a contrastarne o almeno ad attenuare gli impatti del cambiamento climatico sul vitigno in esame.
Descrizione dell’innovazione
L’approccio più forte e di tipo strutturale è senz’altro quello genetico, che sfrutta la vasta variabilità intravarietale del vitigno Barbera coltivato nell’Astigiano, nell’Alessandrino e nel Monferrato. In questo modo si promuove la resilienza invece di gestire rischi; la resilienza è il modo migliore per minimizzare gli impatti da eventi avversi (il cambio climatico, nella fattispecie) con l’obiettivo di un risultato a lungo termine.
L’idea innovativa del progetto è quella di affrontare la tematica del cambiamento climatico dal punto di vista genetico, valutando la variabilità intravarietale del vitigno barbera, mediante una metodologia molecolare di frontiera (Genotyping by Sequencing) associata ad una dettagliata fenotipizzazione, al fine di individuare dei genotipi con caratteristiche di adattabilità al cambio climatico in particolare aventi una maggiore resistenza agli agenti biotici ed abiotici ed una minore capacità di accumulo degli zuccheri nella bacca.
Si individueranno e si valorizzeranno dei singoli ceppi di Barbera, messi a dimora nel periodo pre-selezione clonale (fino agli anni ’70 del secolo scorso) portatori di caratteri utili ai fini dell’adattamento al cambio climatico ed esenti dalle principali virosi, dalla Flavescenza dorata e dal legno nero. In parallelo, sempre all’interno delle attività previste dal presente progetto, si prevederanno degli interventi temporanei (flessibili o di breve termine) e, precisamente, verrà sperimentato il trattamento fogliare in vigneto commerciale di Barbera con dei nuovi biostimolanti a base di idrolizzati proteici di origine vegetale (polipeptidi e amminoacidi), solo nei momenti di maggiore stress termico e idrico della pianta, al fine di mitigarne gli effetti negativi. Inoltre, si validerà la tecnica della potatura tardiva (primaverile) al fine di posticipare il germogliamento della vite e, di conseguenza, ridurre il rischio di incorrere in danni dovuti alle sempre più frequenti gelate primaverili e di ritardare la maturazione dell’uva.
PARTNER
Capofila
Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato
Fabio Teodo
f.teodo@viniastimonferrato.it
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Università Cattolica Del Sacro Cuore
Luigi Bavaresco
Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia Agraria – Centro di Ricerca Viticoltura Ed Enologia (CREA-VE)
Antonella Bosso
Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Giovanni Penna”
Renato Parisio
ufficiopresidenza@istitutopennaasti.edu.it
BERSANO VIGNETI SRL SOCIETA’ AGRICOLA
Filippo Mobrici
MICHELE CHIARLO S.R.L.
Stefano Chiarlo
PRUNOTTO BRUNO
Bruno Prunotto
AZ.AGRICOLAPRUNOTTOBRUNO@PEC.IT
DELPONTE GIOVANNI
Giovanni Delponte
giovanni.delponte@cia.legalmail.it
CAZZOLA PIERCARLO
Piercarlo Cazzola
piercarlo.cazzola@pec.agritel.it
AGRICOLA DELLAVALLE di DANIELE DELLAVALLE
Daniele Dellavalle
FORNARO CRISTIANO
Cristiano Fornaro
AZIENDA AGRICOLA COCITO DOVILIO
Dovilio Cocito
GAVELLO SILVANA
Silvana Gavello
SILVANA.GAVELLO@PEC.COLDIRETTI.IT
AZIENDA AGRICOLA CASCINA GASPARDA DI SALVANESCHI PIETRO
Pietro Salvaneschi