Il vitigno Barbera

Sebbene vi siano fondate ragioni per ipotizzare la sua coltivazione in loco fin dal Medio Evo, la comparsa storiografica della Barbera è datata 1512, anno a cui risale un atto catastale del Comune di Chieri in cui se ne segnala la presenza.

Grazie ad un’immediata diffusione su tutto il territorio la Barbera divenne ben presto il vino che i contadini destinarono al proprio consumo, contribuendo così a costruire quel rapporto quotidiano che ne rappresenta il più profondo tratto identitario.

Diffusasi ben presto in tutto il Monferrato, l’astesano e l’alessandrino, entrò nel novero dei vitigni piemontesi grazie al suo inserimento nella prima versione della “Ampelografia”, redatta nel 1798 dal Conte Nuvolone. Sono questi gli anni in cui conquista le grandi città limitrofe e in seguito, grazie alla neonata ferrovia verso il porto di Genova, anche i mercati internazionali.

Dopo un lungo periodo in cui ha continuato ad animare i territori circostanti, la Barbera d’Asti ha conosciuto un nuovo rilancio a partire dagli anni ’80, grazie ad un gruppo di produttori decisi ad accrescerne la qualità complessiva per il tramite di un grande lavoro tanto in campo, quanto in cantina.

In Piemonte è il vitigno a bacca rossa più diffuso e coltivato. Il Barbera ha inoltre importanza colturale in molte zone al di fuori della nostra Regione quali ad esempio l’Oltrepò Pavese, i Colli Piacentini, la Franciacorta, l’Umbria, la Campania e la Sicilia; è presente anche oltreoceano, come ad esempio in California ed in Sud America.

La foglia si presenta di media grandezza, pentagonale, con cinque lobi, con lembo superiore di colore verde scuro, piano o lievemente a coppa, con superficie finemente bollosa.

Il grappolo a maturità è di media grandezza, piramidale con ali brevi o cilindrico alato, abbastanza compatto; il peduncolo è medio-lungo di colore verde chiaro.

L’acino, di colore blu-nero, è di media grandezza.

Germogliamento: medio-precoce (entro la prima metà di aprile).

Maturazione dell’uva: medio-tardiva (prima decade di ottobre).

È un vitigno a vigoria media con fertilità molto elevata e presenta elevata e costante produttività. Si adatta bene a varie forme di allevamento e potatura ma la più diffusa è la controspalliera con potatura Guyot con un solo capo a frutto; si presta bene alla potatura corta.

Il Barbera è un vitigno poco suscettibile alla peronospora ma teme la muffa ed il marciume acido del grappolo. Le sue uve, dotate di elevata acidità fissa, ricche di antociani e povere di tannini, trovano impiego in una vasta gamma di vini dai rossi giovani, talvolta frizzanti, ai vini importanti destinati all’invecchiamento.

Le denominazioni