Il vitigno Bonarda (noto un tempo con il nome di “Bonarda Piemontese” o “Bonarda Novarese”) ha ampia diffusione nel nord Italia. Le principali aree di coltivazione sono il Piemonte (il Monferrato, nello specifico, e il territorio Chierese), la Lombardia e l’Emilia-Romagna.
Foglia pentalobata, di media grandezza. Peduncolo non molto allungato, di colore verde con sfumature rosa scuro.
Il grappolo di Bonarda ha dimensioni medio-grandi e sviluppo piramidale, con due o al massimo tre ali. In genere spargolo, può presentare in taluni casi acini compatti.
Gli acini sono caratterizzati da una forma elissoidale, di dimensione medio-piccola. Presentano buccia pruinosa, con colorazione blu tendente al nero.
Germogliamento: medio-precoce (entro la prima metà di aprile).
Maturazione dell’uva: medio-tardiva (ultima decade di settembre).
Il vitigno Bonarda è contraddistinto da una produttività elevata, resa possibile da una notevole vigoria. Predilige allevamento a Guyot, con potatura mista o corta.
Tra le sensibilità note, si registrano quella al gelo, alla peronospora e una tendenza comune all’acinellatura. Si è dimostrato particolarmente resistente all’oidio.