Il vitigno Pinot Nero

Il Pinot Nero è considerato uno tra vitigni a bacca nera più nobili al mondo. Si tratta di un vitigno internazionale di origine francese, molto coltivato in tutto il mondo. Estremamente sensibile al terroir, rappresenta spesso una vera e propria sfida per i viticoltori. È diffuso a livello nazionale in molte regioni.

L’apice del germoglio è biancastro, cotonoso. Mediamente espanso, presenta la parte prossima all’orlo di una tonalità tendente al violaceo. Foglia media, cordiforme. In genere trilobata.

Il grappolo è cilindrico, piccolo e mediamente compatto. Spesso può presentare un’ala.

Gli acini sono leggermente ovali, piccoli e pruinosi; buccia di colore molto scuso, nero tendente al violaceo.

Germogliamento: medio precoce (prima decade di aprile).

Maturazione dell’uva: precoce o medio precoce (prima decade di settembre).

Il Pinot Nero ha dimostrato di prediligere ambienti temperato-caldi, e teme le temperature troppo elevate durante la maturazione. L’esperienza di coltivazione ha mostrato chiaramente che questo vitigno predilige terreni collinari, freschi e non calcarei. Le forme di allevamento maggiormente fruttuose sono quelle mediamente espanse (a sviluppo controllato), quali il Guyot e cordone speronato. La potatura migliore si è rivelata quella corta. Ha una produttività discreta, seppur costante nel tempo. È nota la sensibilità spiccata alla botrytis e all’oidio.

Il Pinot Nero, utilizzato in purezza o come uvaggio in vinificazione, dà vini di colore rosso rubino chiaro. I sentori più comuni sono quelli di frutta e fiori. Garantisce un buon tasso alcolico e in genere origina vini in grado di sopportare armonicamente un moderato invecchiamento.

Le denominazioni