La Malvasia nera lunga è coltivata in purezza o frammista alla Malvasia di Schierano principalmente nei comuni di Albugnano, Berzano, Castelnuovo Don Bosco, Moncucco, Passerano Marmorito e Pino d’Asti; è sporadicamente presente anche in altre zone della provincia di Asti, Alessandria e Torino.
La foglia adulta è di media grandezza, cuneiforme, trilobata (più raramente quinquelobata); lembo piano o con bordi un po’ involuti, mediamente spesso, superficie liscia o finemente bollosa, di colore verde scuro; denti mediamente pronunciati, a base media e margini rettilinei o appena convessi. Pagina superiore e inferiore glabra; picciolo sottile, verde chiaro talora sfumato di rosa, glabro.
Il grappolo a maturità è di media grandezza o medio-grande, cilindrico allungato, generalmente con 1 o 2 ali talora ben sviluppate, mediamente spargolo; peduncolo di media lunghezza, erbaceo, verde chiaro; rachide verde.
L’ Acino è di media grandezza, sferoidale.
Germogliamento: precoce (poco dopo il Brachetto d’Acqui, contemporaneo all’Arneis).
Fioritura: media epoca.
Invaiatura: precoce o medio-precoce (inizia precocemente ed è generalmente conclusa alla metà di agosto).
Maturazione dell’uva: medio-precoce (nella seconda decade di settembre); occorre non dilazionare eccessivamente la data di raccolta pena l’abbattimento dell’energia acida del mosto.
Comparso intorno al secondo dopoguerra, questo vitigno ha affiancato negli ultimi decenni la Malvasia di Schierano nella tipica area di coltura e non di rado vi è stato preferito per la produttività più abbondante e costante, oltre che per la buona resistenza della vegetazione a crittogame e insetti parassiti. Rispetto alla Malvasia di Schierano, la Malvasia nera lunga presenta vigore più contenuto e maggiore fertilità. Ha un ciclo vegeto-produttivo più precoce e pertanto matura almeno una settimana prima della Malvasia di Schierano.